LEGGI ANCHE Covid in Campania, assistenza a casa in tilt. L'ospedale San Giovanni Bosco fa parte dei servizi ospedalieri gestiti dalla ex-ASL TO2, ora ASL Città di Torino . Rapporto positivi/tamponi sale al 18%, VEDI TUTTI GLI ALTRI Vedi tutti gli annunci su ilmessaggerocasa.it. I punti principali della mobilitazione tra i lavoratori riguardano «l'assenza di un confronto con le parti sindacali per la riconversione del presidio e per la deportazione del personale», oltre alla considerazione che, al momento, ci sono solo due pronti soccorso dell'Asl Napoli 1, in città, quello del San Paolo e del Vecchio Pellegrini. Solo in questa pagina il template appare di default aperto per facilitarne la consultazione. La richiesta espressa dal rappresentante del parlamentino è di avere «rassicurazioni scritte da parte dell'Asl napoletana sulla riattivazione del pronto soccorso e sul ripristino dell'intera funzionalità dell'ospedale una volta terminata l'attività di Covid hospital». «Le persone continuano a recarsi al San Giovanni Bosco e molti sono costretti ad andare al pronto soccorso di Giugliano perché non hanno più il loro presidio di riferimento» afferma Ivo Poggiani, presidente della III municipalità. «Quando non ci sarà più bisogno del Covid hospital, il San Giovanni Bosco tornerà in funzione come presidio Dea di primo livello quale era - assicura il manager Verdoliva - compreso il pronto soccorso». Per questo al San Giovanni Bosco non ci saranno reparti di Terapia Intensiva ma 40 posti letto ordinari. Questo template di navigazione appare inizialmente chiuso nelle voci perché generato da un Template:Navbox con valore collapsed inserito nel parametro state. “La conversione dell’ospedale San Giovanni Bosco in ospedale interamente dedicato al covid sara’ una svolta positiva. I cittadini protestano per aver […] Il cambiamento repentino dell'ospedale della Doganella con la chiusura del suo pronto soccorso, aveva già scatenato polemiche e preoccupazioni, ma il ritardo dell'apertura è stata l'occasione per riunire, ieri mattina, un'assemblea straordinaria di protesta dei sindacati. Li’ ci sono tutti i medici specialistici e sara’ un hub fondamentale per i pazienti che hanno comorbilita’”. L'ospedale San Giovanni Bosco fa parte dei servizi ospedalieri gestiti dalla ex-ASL TO2, ora ASL Città di Torino . L'apertura sarà, ora, differenziata in due fasi: il 14 novembre per i 40 posti di degenza Covid ordinaria, e dopo il 20 novembre i ricoveri per gli ammalati nelle specialistiche con 45 posti. 01136950639 - P. IVA 05317851003. Coordinate. Ma la data per la messa in funzione di 85 posti letto destinati esclusivamente alla popolazione contagiata dal virus, è saltata e per i prossimi giorni non sarà possibile accogliere ammalati. © 2020 Il Mattino - C.F. Il presidio di via Filippo Maria Briganti, sulla carta, doveva partire oggi, attivando i primi ricoveri, come descritto nella documentazione dell'Asl Napoli 1, dove si leggeva che la struttura sarebbe stata effettivamente attiva non oltre l'11 novembre. Poi ci saranno le specialistiche con: 12 posti in Ginecologia e Ostetricia, 6 in Ortopedia, 15 in Chirurgia tra generale, vascolare e neurochirurgia e infine 8 posti in Cardiologia oltre a 4 posti in Utic. In questo modo, Verdoliva chiarisce la scelta del presidio di via Briganti al posto di altre strutture, specificando la necessità di assistere i casi di contagiati Covid che sono progressivamente in aumento. E' individuato nell'ambito della ASL Napoli 1 Centro come DEA di II livello e pertanto, dedicato principalmente all'attività di emergenza-urgenza. Ce state accerenn a’ salute” (ci state uccidendo la salute, ndr): con questo striscione appeso ai cancelli, una quarantina di abitanti della zona di Capodichino e Secondigliano hanno protestato oggi all’esterno dell’ospedale San Giovanni Bosco, contro la sua conversione in ospedale del tutto riservato al covid.